Amerika, Amerika!
31.07.2018
AMERIKA, AMERIKA! (Gianfranco Andorno)
Nel 1927
Lindbergh compie la trasvolata atlantica con il suo biplano Spirit of Saint
Louis: un inno al progresso. Nel 1929
Hemingway pubblica Addio alle armi: un messaggio pacifista contro la guerra,
spietata e crudele. E... il 7 agosto del 1930 a Marion, Stato di
Indiana, vengono linciati due giovani
neri: Thomas Shipp (anni 18) e Abraham Smith (anni 19). Sono stati accusati
dell'omicidio di Claude Deeter e dello stupro della sua fidanzata Mary Ball. La
folla inferocita si è fatta giustizia e i ragazzi neri sono lasciati a
penzolare, appesi ai rami di un albero, per ore e ore. I neri corpi "swinging", danzano nella brezza. Poco
tempo e le accuse si mostreranno false.
Qualche anno dopo Abel Meerepol, un insegnante del Bronx, vede la foto e scrive
"Strange fruit" e i frutti strani
sono i ragazzi linciati. La cantante
Billie Holiday fa musicare il testo da un amico (Sonny White) e la canta nel 1939 al night club
Café Society di New York. Il primo locale ad accettare la promiscuità di
bianchi e neri. La Columbia rifiutò di produrre il disco e la BBC di
trasmettere il brano. Il Time lo bollò come
semplice propaganda per il National Assoc. for the Advancement of Coloured
People. Ma Strange Fruit scalò le classifiche ed
ebbe un successo enorme anche se negli stati del Sud non si poteva cantare. Gli
USA solo nel 1964 hanno approvato il Civil Rights Act che proibisce la
discriminazione razziale. Eppure in campo internazionale, nel corso degli anni,
sono sempre stati paladini e
propugnatori di un eguaglianza che - evidentemente - gli riusciva molto difficile applicare a casa
loro. Ecco la traduzione della canzone:
Gli alberi del
sud hanno uno strano frutto,
Gli alberi del sud hanno uno
strano frutto,
Sangue sulle foglie e sangue alle radici,
Corpi neri oscillano nella brezza del sud,
Uno strano frutto appeso ai pioppi.
Scena pastorale del prode sud,
Gli occhi sporgenti e le bocche contorte,
Profumo di magnolia, dolce e fresco,
Poi l'improvviso odore di carne che brucia.
Ecco il frutto che i corvi beccano,
Che la pioggia coglie, che il vento succhia,
Che il sole fa marcire, che gli alberi fanno cadere,
Ecco un raccolto strano e amaro.
(Rivista Bacherontius N. 3 2018)